Quando vengo all’Elba mangio fuori meno di quanto potrei. Qui i supermercati offrono prodotti (dalla carne alla frutta, dal formaggio alle verdure) di qualità mediamente superiore a quella dei supermercati milanesi. Lo stesso vale per i mercati: non è necessario scovare la ‘bancarella giusta’, quella con frutta e verdure buone e con un rapporto qualità/prezzo accettabile: qui il km 0 non è una moda, ma spesso una necessità e peperoni, prugne, pere e pomodori profumano tutti, a metri di distanza, e cucinati non ti lasciano mai insoddisfatta.
Quindi limito sempre le uscite al ristorante, anche se ci sono alcuni posticini a cui non rinuncio.
Ovunque siate sull’isola una cena all’ ‘Osteria del Noce‘ non e’ un’opzione, ma un must. Abbarbicato tra le affascinanti stradine di Marciana, uno dei paesini più antici e suggestivi dell’isola, questo ristorante propone una cucina casalinga, ma raffinata: i sapori della tradizione elbana si mischiano meravigliosamente a quelli liguri, riprendendo in questo modo le tappe della storia marcianese i cui abitanti, per anni, hanno ricevuto i beni di sostentamento da quei marinai liguri che sbarcavano tra Chiessi e Sant’Andrea. Quest’anno la mia cena lì è stata speciale perchè la aspettavo dall’inizio della mia permanenza sull’isola: ho preferito attendere la partenza dei più e godermi una serata tranquilla senza la ressa di turisti che fa la fila per entrare.
Consigliatissimi TUTTI gli antipasti (di mare.. ah sì, dimenticavo.. qui si mangia pesce!), ma una menzione speciale va al tonno con farro, cipolle e fagioli borlotti: sublime! Tutta la pasta, il pane e i dolci sono fatti in casa: chiedete a Rita, è lei che ogni mattina impasta, che a pranzo cuoce i sughi e che il pomeriggio si sbizzarisce con i dolci. La sua crema alla catalana è fenomenale: mai assaggiata una più buona. Ottimo anche il tortino al cacao e amaretto ricoperto da crema al caramello (mentre scrivo le mie papille non capiscono più nulla!).
Dall’altra parte dell’isola in quella che può essere definita la sua capitale, Portoferraio, c’è invece ‘La Libertaria‘: fatevi una camminata lungo tutto il porto vecchio, arrivate fino alla fine e troverete questo posticino. Alcuni tavoli sono di fronte al porto (forse un po’ rumorosi), alcuni dentro e, la maggior parte, sono invece sul retro immersi nell’atmosfera della Portoferraio storica. Porzioni piuttosto abbondanti e prezzi ragionevolissimi per un ristorante che è più di una certezza: il tonno scottato con i carciofini è una chicca, ma superlativi sono i bucatini cacio e cozze (!!!) e i tagliolini alle acciughe (me li sogno di notte tanto erano buoni!). Servizio sbrigativo, ma sincero. Da apprezzare anche questo.
Nel mio paesello preferito, Marciana Marina, ho scoperto, proprio negli ultimi giorni di mia permanenza sull’isola, ‘Il Gastronomo‘: qui ritrovate i sapori della cucina siciliana in un’atmosfera familiare e ‘alla buona‘. I tavoli corrono lungo tutto ‘il vicolo‘: l’ambiente è suggestivo e ricorda vagamente quello di un’isoletta greca. Registra un tutto esaurito praticamente sempre e la scelta di avere due listini separati, uno per il servizio al tavolo e uno per il take away, è stata vincente. Consiglio gli spaghetti con le sarde e la pasta al granchio (pesce freschissimo!). Enne, dalla sua, applaude ancora la bontà del cannolo, che pare fosse eccellente.
Concludo questa mia breve panoramica ricordando anche qui il ‘Bar La Porta‘ di Marciana di cui già ho parlato nella guida al VAPEritivo perfetto. Teresa, la proprietaria, è una pasticcera sublime: le sue torte sono famose in tutta questa parte dell’isola (io sono poco distante da Marciana) e un salto lì per la colazione è sicuramente un’ottima idea. D’obbligo invece l’aperitivo: birra elbana alla castagne (si chiama La Marcianese), scurissima e buonissima, e bruschette (o panini, taglieri e insalate). Badate che nulla è banale, tutto è tanto semplice, quanto ricercato e gustoso. Perchè questo è un posto che ha fatto della ricercatezza della semplicità il suo punto forte, entrandomi nel cuore.
P.S.: la cena più buona? Quella fatta in casa, cucinando il pesce pescato poche ore prima da Enne!