Tutto è cominciato qualche anno fa quando mi capitò tra le mani un libro di Amélie Nothomb, ‘Biografia della fame‘: il racconto del percorso di crescita della scrittrice che, costretta a vagare da una parte all’altra del pianeta, ritrovava nel cibo il senso della sua esistenza e, a volte, ne rifiutava invece ogni suo significato. La parola che nel libro più mi colpì fu ‘potomane‘, ovvero colui (o colei come in questo caso) che, affetto da un disturbo grave, la potomania, è spinto a bere qualsiasi liquido alla sua portata, ma soprattutto acqua.
Da allora l’acqua è sempre tornata in modo più o meno prepotente nella mia vita, per la verità senza il mio specifico volere. Quando ho quindi ricevuto, la scorsa settimana, l’invito a partecipare a un incontro, organizzato da Sanpellegrino, sulle proprietà mediche e intrinseche dell’acqua non ho potuto fare a meno che accettare con gioia.
Non bisogna mai dimenticarlo e non ci si deve stancare di ripeterlo e di farselo ripetere: bere è importante, anche e soprattutto quando non si ha sete. La sete è il primo indizio di una disidratazione in corso: il nostro corpo, formato per il 60% da acqua, ne è assolutamente ghiotto. Togligli l’acqua e, piano piano, inizierà a ‘scioperare’: tutte le principali funzioni, metaboliche e non, svolte dal nostro organismo hanno come motore propulsivo proprio l’acqua e senza, sarebbero assolutamente perse. Il cervello, tra tutti gli organi, è quello che ne beneficia di più essendo composto per l’85% proprio da acqua.
L’acqua è importante in tutti gli stadi della nostra esistenza: da quando siamo neonati a quando diventiamo anziani non possiamo e non dobbiamo farne a meno. In età avanzata lo stimolo della sete si attenua e le cause di questo non sono ancora ben chiare. In questa fase della vita, comunque, è il tessuto adiposo a prendere spazio all’interno del nostro organismo ed essendo quello caratterizzato dalla più bassa percentuale d’acqua tende a richiederne molto meno. Questo non significa che l’idratazione passi in secondo piano, anzi: bere acqua è assolutamente indispensabile e diventa un’attività preventiva rispetto a un gran numero di patalogie associate, più o meno direttamente, alla disidratazione.
Bere tanta acqua è un mantra da concretizzare: i famosi 8 bicchieri al giorno consigliati, pari a quasi 2 litri, vanno a sommarsi all’acqua che assumiamo direttamente dal cibo che ingeriamo. Frutta e verdura ne sono ricchissimi, così come il latte, il pesce e, strano ma vero!, la pasta asciutta. Riso, fagioli e burro ne sono invece particolarmente poveri.
Sanpellegrino gestisce e promuove un magazine online dedicato all’acqua che trovate qui: oltre a informazioni serie e utile, trovate anche curiosità che vale la pena di leggere? Una tra tante ve la indico io :).