Venerdì sono stata ad Artissima, la fiera internazionale di arte contemporanea che Torino ospita ogni anno. Ad accoglierci una gran pioggia, purtroppo, e l’Oval del Lingotto, uno spazio meraviglioso con i suoi 20.000 mq illuminati naturalmente.
La manifestazione quest’anno ha voluto mettere le radici in un progetto che potesse andare al di là della semplice estetica e del valore dell’arte in quanto tale: la comunicazione e l’allestimento stesso della fiera hanno infatti voluto fare esplicito riferimento a una serie di dati statistici (che aprono anche il catalogo) utili per capire a che punto si colloca l’edizione 2011 di Artissima.
Un percorso simile è stato seguito dal progetto curatoriale che ha voluto dare alla fiera un’anima, anzi quattro. Artissima la vivi percorrendo sentieri diversi che ti portano in mondi tanto vicini, quanto lontani, per intento e storia, tra di loro.
- Quella che salta subito all’occhio è la cosiddetta Main Section, quella insomma che raccoglie le gallerie più rappresentative (e blasonate) del panorama artistico mondiale. E’ in questi corridoi che si incontrano Lisson Gallery, Cardi Black Box o ancora Massimo De Carlo e così via. Qui una mia personalissima selezione di quanto ho avuto modo di osservare durante la visita di venerdì:
[L’opera di Sabrina Mezzaqui è una di quelle che ho in assoluto apprezzato di più. Fa parte di uno dei pezzi preparati per la sua personale dello scorso maggio e rappresenta uno solo dei gradini della scala che le ha permesso di esplorare la primavera in tutte le sue forme, con un lavoro che pazientemente è passato dalla letteratura per spostarsi poi all’arte figurativa in un reciproco scambio di suggestioni.]
- Spazio anche ai giovani con la sezione dedicata alle New Entries, quelle gallerie ‘interessanti’, con meno di cinque anni di attività e presenti per la prima volta ad Artissima. Tra queste segnalo la Untitled di New York, inaugurata appena un anno fa e che, tra gli altri, ha portato a Torino le opere di David Adamo e Matthew Chambers.
- Dire Artissima significa anche pensare a una fittissima collaborazione con aziende sensibili al mondo dell’arte e della cultura. Con illycaffè la fiera di Torino ha realizzato la sezione Present Future, dedicata a 16 artisti emergenti invitati da un team di curatori internazionali e presentati dalle loro gallerie di riferimento. [pubblicherò un post sull’iniziativa di illycaffè nei prossimi giorni];
- Per finire Back to the Future, un’iniziativa lanciata nel corso della scorsa edizione con l’intento di portare l’attenzione su artisti attivi negli anni Sessanta e Settanta che, pur avendo avuto limitati riconoscimenti negli scorsi decenni, vivono oggi un momento significativo di recupero dell’aspetto valoriale del loro lavoro.
Tutte le foto sono state scattate con iPad2
Altre immagini della fiera qui