Quando torno a casa la sera e sono stanca, ma non incazzata, quando potrei non essere sola, ma lo sono, mi tolgo le scarpe, i braccialetti, le collane, apro le finestre, il frigorifero e il cassetto con l’apribottiglie, mi siedo sul divano, appoggio i piedi sul pouff, accendo la TV su un canale ignorante e, a scelta, apro una bottiglia di vino o una birra.
Poi lascio che i suoni che escono dalla TV si mischino piano piano ai miei pensieri, prima flebili, poi sempre più forti: è quello il momento del mio aperitivo casalingo, quello che amo fare più o meno da sempre e che mi riconcilia con la giornata appena trascorsa e con la serata che verrà. E’ quella mezz’ora che mi permette di riflettere su quanto è successo, che mi fa tirare le somme (visto che odio farlo prima di dormire) e che funge, in qualche modo, da momento-doccia-della-mattina: sai quando sei sotto il getto d’acqua e inizi a pensare, ma senza mettere in fila bene le cose, così un po’ a caso? Poi spegni l’acqua vai verso lo specchio e lì, sì proprio in quel preciso momento, tutti i pensieri prendono finalmente forma e “Ehi, ma perché non ci ho pensato prima?”. Ecco, se quello della doccia è il momento della carica, dello “spaccherò tutto, sarò fichissima”, quello dell’aperitivo solitario casalingo è invece il momento della riflessione, dell’indulgenza verso se stessi (prima di tutto), del rimettere nella giusta posizione tutti i tasselli ed essere felici di quel che si è fatto, di quel che si è.
Affligem, l’antica birra belga d’abbazia che dal 1074 perpetua una tradizione che si riflette in una ricetta da allora inalterata, ha chiamato questo momento #AffligemMomentum, definendolo (e nessuno avrebbe potuto fare di meglio) come “Quell’istante in cui il passato e il futuro si incontrano. Quando sei davvero te stesso, fiero della tua vita e della tua strada”.
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Affligem
Ciò che rende speciale Affligem è la tradizione della birra d’abbazia rifermentata in bottiglia. Dopo un primo processo di fermentazione infatti, vengono aggiunti in ciascuna Affligem lieviti e zuccheri che danno vita al processo della doppia fermentazione. Per questo il prodotto affinato in bottiglia con la doppia fermentazione, e nel quale sono ancora presenti i lieviti, deve essere servito con uno specifico rituale di spillatura che separa il corpo e l’anima della birra per poi unirle nuovamente.
La spillatura è quindi un momento fondamentale per valorizzare al meglio le caratteristiche della birra: nove decimi della bottiglia vanno versati in un bicchiere inclinato a 45°: ecco il corpo. A questo punto la bottiglia va mossa in modo circolare per risvegliare i lieviti della doppia fermentazione depositati sul fondo, che saranno versati in uno speciale bicchierino, creato appositamente per la degustazione: l’anima. Una volta assaporati corpo e anima di Affligem, quest’ultima va versata nel corpo della birra per assaporare una completa esperienza sensoriale.