A 16 anni l’amore è come una sigaretta. Ti piace fumare anche se non sai ancora bene cosa ti piace del fumare visto che poi i capelli puzzano, le mani anche e hai un alito che levati, che il pacchetto lo devi nascondere sul fondo dello zaino per non farti sgamare dai tuoi e che se ti trovano l’accendino in tasca devi dire che lo usi per ammorbidire la matita per il kajal, che negli anni ’90 andava di brutto.
Vivi le storie che ti capitano con l’intensità con cui fumi dopo essere stata sequestrata una domenica intera tra messa, pranzo in famiglia e visita alla zia “che non la vediamo da un po'” oppure con quella con cui ti fai una sigaretta, di nascosto e di fretta, al cambio dell’ora in bagno. Insomma: non c’è equilibrio. Tutte le storie sembrano dover durare all’infinito e finire subitaneamente allo stesso tempo. Non ci capisci niente, ma non c’è proprio niente da capire. Piangi qualche volta, ti dipingi le unghie di verde, ti fai qualche ciuffo blu, metti troppo trucco, ascolti i Counting Crows e poi decidi che ai tuoi è meglio dire che sì, fumi perché hai capito che sei una a cui fa più fatica tenere un segreto, giocare di strategia e tenersi le cose per sé invece di dire le cose come stanno e rischiare anche un (bel) po’. Un giorno, quasi 20 anni dopo, ringrazierai te stessa per averlo fatto e benedirai tutte le volte che tuo padre ti ha cazziata vedendoti con la sigaretta in mano, piuttosto che trovarti, ora, a ripercorrere tutte le bugie che avresti potuto dovergli dire.
A 20 anni l’amore forse inizia ad arrivare davvero. Sei indipendente e autonoma, un pizzico di superbia ti rende un po’ inarrivabile e un po’ stronza. Fai finta di essere selettiva e ti lascia sfuggire delle occasioni per dimostrare di esserlo. Allora poi per recuperare ti butti in storie che sarebbe stato meglio evitare, ma tant’è, ti dici, “mica si vive una volta sola?”
Alle sigarette, che pure non ti abbandonano, cominci ad affiancare qualche cioccolatino. Hai una scatola piena, sono tutti diversi, ma prendi i Lindor con il cuore morbidoso, perché sono i tuoi preferiti da sempre. E perché non scegliere proprio quelli che ti piacciono di più? I Counting Crows li ascolti ancora, ma un po’ meno, sui gradini al freddo tutta la sera non ci rimani poi così tanto volentieri, mica si sta più comodi in un locale, con qualcosa da bere, le sigarette, gli amici e il proprio amore? Quello lì, quello che “non smetterò mai di amare mai, che magari non l’ha ancora capito, ma mi ama anche lui. E se non mi ama a perderci è lui e non mi arrendo, no, perché se il Lindor lo vedo e mi piace io me lo voglio mangiare”.
A 25 anni stai lavorando, il venerdì sera sei stanca per le fatiche della settimana, ma esci lo stesso e fai tardi e il sabato dormi fino a orari non ben precisati. L’amore è arrivato sì, e sembra anche una cosa matura. Cioè un rapporto di quelli che non ti chiedi neanche più tanto se ci lasceremo o no, perché “è OVVIO che è no, non ci lasceremo, perché siamo le metà di una stessa mela”, perché hai guardato così tante volte Jerry Maguire che hai interiorizzato “tu mi completi” e niente ‘sta cosa non ti abbandona proprio. Non è più il Lindor con il cuore morbidoso: è vero, quello è il cioccolatino che preferisci da sempre, ma adesso ti senti più grande e quindi prendi un Mon Chéri che credevi ti facesse schifo, invece no. A volte nei bar vedi quelle scatole vicino alla cassa piene di Lindor col cuore morbidoso, funzionano un po’ da madeleine, ma hai cominciato a guardare quei film dove le donne sono più fighe di tutto quello che le circonda, quindi sopporti l’astinenza, anzi ne godi, e vai avanti a cioccolato e liquore alla ciliegia. E smetti con le sigarette, per qualche volte, poi ricomincio, poi smetti e così in loop.
A 30 anni non stai più con quello dei 25 e ti dici che ormai sei una donna, “che cazzo”, che il Lindor con il cuore morbidoso è ancora il cioccolatino più buono del mondo, che il Mon Chéri ti è piaciuto, ma dopo un po’ è nauseante e che adesso è venuto il momento di essere audace e quindi scegli il cioccolato al peperoncino che, è vero, ti sembra azzardato, ma non è anche vero che tu sei libera di vivere la tua vita come cavolo ti pare? Cioè vuoi di più: sei diventata ‘grande’, sei matura e il tuo rapporto deve proseguire su quel binario. Le sigarette le abbandoni: fanno male, anche se fumare, dio, ti piace un sacco. I tuoi amici ti dicono che “Oh è quello giusto questo qui. Quello che ti sposi e con cui ci fai un figlio”. E lo pensi anche tu che siano questi i traguardi a cui devi aspirare: l’abito bianco e un pargolo che strilla e che ti rivoluziona la vita. Che tutto il resto verrà da sè e che vuoi non aver capito cos’è l’amore in tutti questi anni? Che il peperoncino alla fine del cioccolato un po’ di infastidisce, ma non è questo il prezzo da pagare per un amore così travolgente?
No, ti rendi conto qualche anno (mica tanti) dopo: non c’è nessun prezzo da pagare per nessun amore del mondo. Ora lo sai. L’amore è il Lindor con il cuore morbidoso: è quello che hai sempre voluto, quello che scegli volendolo scegliere, quello che avevi già capito a 20 anni, quando stare da sola non era un problema, quando stare con qualcuno era solo una gioia e quando provarci fino a sbatterci forte la testa era l’opzione che prendevi in considerazione. L’unica giusta perché l’unica che vedevi e che sentivi fatta apposta per te.