Nella casa in cui sono cresciuta, quella grande e bellissima, quella che sogno ogni volta che il sogno è ambientato in una casa, c’era un viale di ingresso con la ghiaietta e all’inizio, sui lati, due pini giganti. Un giorno un fulmine ha colpito uno dei due che, sfiga ha voluto, fosse quello che attraverso un enorme cavo di acciaio reggeva l’altro. L’unica soluzione, a malincuore, è stata quella di abbattere entrambi. Negli anni successivi, che erano poi quelli della mia adolescenza, passavo le mezz’ore seduta sui tronchi monchi ad aspettare che gli amici mi passassero a prendere in auto: mi accendevo una sigaretta (gli smartphone per passare il tempo non c’erano ancora) e stavo lì, su quel che rimaneva dei due pini che per anni avevano reso quel giardino magico e speciale. E anche quando lì non ci sono più stati, la loro presenza era comunque palpabile perché il pensiero andava a quando facevano ombra nei mesi più caldi e quando sbattevano le loro fronde nei giorni tempestosi.
Ora che vivo in una zona industriale e molto poco verde mi fa sorridere che dalla finestra che affaccia sul cortile interno del mini-condominio veda due pini uguali (anche se ancora più maestosi) a quelli della mia vecchia casa comasca. Quando dice il karma, forse intende un po’ anche questa cosa qui. Tutto sto pippone per dire che gli alberi, se ci pensi bene, possono avere un significato anche per te, al di là di quel che sono di loro.
Qualche settimana fa Estra mi ha regalato un albero di arancio tramite Treedom, il progetto che ha come obiettivo la ripiantumazione di alcune zone nel mondo. L’iniziativa è farina del sacco di due fiorentini che qualche anno fa si trovavano in Camerun per lavoro: da lì hanno iniziato a riqualificare, attraverso gli alberi, terreni che altrimenti, per una ragione o per l’altra, sarebbero stati svenduti e malamente sfruttati.
In Italia Treedom collabora, tra gli altri, con Libera e grazie a questa sinergia a essere ripiantumati sono proprio i terreni espropriati alle mafie. Il mio arancio, per esempio, sta crescendo, spero felicemente, in un paesino vicino a Catania. Nei paesi del Sud del mondo in cui Treedom è attiva, la fase di ripiantumazione è invece solo la prima di un percorso virtuoso che garantisce lavoro e occupazione alle comunità locali.
Sia che un albero ti venga regalato, sia che sia tu a comprarlo, Treedom ti mette a disposizione una piattaforma online tramite la quale monitorare la crescita e la vita del tuo arbusto. Non solo: attraverso un contatore di emissioni di CO2, Treedom ti indica quali e quanti alberi dovresti piantare per neutralizzarle.
Oggi, mentre scrivo questo post, ho inserito nel contatore della pagina Treedom la mia emissione di CO2 tramite costo dell’ultima mia bolletta dell’elettricità pensando a quanto fossi figa visto che spendo, bimestralmente, veramente molto poco. Ho scoperto però, mio malgrado, che l’arancio catanese, da solo, non riesce a neutralizzare nemmeno quei 30 Euro che qualche giorno fa ho pagato al mio gestore. Così ho deciso di piantarne un altro aderendo a #indaforest, l’iniziativa di Treedom in collaborazione con Radio Deejay e Tropical Pizza (tutte le info qui).
[Che l’albero scelto sia sinonimo di pazienza non mi sembra un caso :)]
Qui trovi il recap della situazione della mia piccola foresta che spero di riuscire a far crescere negli anni e magari, un giorno, di riuscire a piantare io stessa un albero, lontana da Milano e vicina alla natura.
Qualche anno fa il fidanzato di una mia amica le aveva regalato una stella (un tempo si usava, ora non so): l’avevo invidiata tantissimo e avevo chiesto, più o meno velatamente, al mio fidanzato di allora di fare lo stesso, senza successo. Ecco, oggi, se ne avessi la possibilità, chiederei che mi venisse regalato un albero: sarei (più) felice.
È colpa di Treedom se da due giorni ascolto in loop questa canzone di Lorenzo. Il perché è il video che testimonia un’azione di cosiddetto guerrilla marketing (definizione che io detesto, ma così si chiama) promossa un paio di anni fa a Firenze. A me sono venuti i brividi e spero che almeno uno venga anche a te.