I weekend sono un’arma a doppio taglio: se hai qualcosa da fare sono meraviglia, altrimenti capita che ti si presentino come un enorme contenitore vuoto che in qualche modo devi riempire. Stare da soli con se stessi è un regalo, quando lo sai apprezzare, ma, diciamoci la verità senza dover fare per forza le super donne, a volte è pesante.
Ne parlavo qualche giorno fa con una mia amica, che ha una vita diversissima dalla mia (lei fa la mamma 24/7 non a uno, ma a due bimbi): Facebook, su tutti, in quei momenti un po’ meh non aiuta certo a vivere con serenità la solitudine. Magari è sabato pomeriggio (o sabato sera addirittura) e mentre tu ti chiedi che cosa fare che le tue amiche sono in altre faccende affaccendate, i tuoi amici sono lontani o con le loro fidanzate, quegli altri sono andati a fare un viaggio e tu no, vedi le genti che si preparano a vivere #seratefantastiche e ad andare ad aperitivi che così non se ne sono mai visti e varie ed eventuali.
Te ne dovresti fregare, è vero, ma, ripeto, non è che si possa essere sempre più forti o superiori a tutto. È bello anche scoprirsi un po’ più fragili, no?
Comunque tutto questo per dire che un paio di settimane fa mi sono trovata davanti a un weekend così, uno di quelli in cui sai che sarai da sola tutto il tempo a meno di sorprese che sai benissimo non arriveranno e in cui mi sono sforzata di essere più forte di tutto e di apprezzare quel che avevo, al posto di farmi mancare quel che, in definitiva, non c’era.
Qui ho scritto quel che ho fatto e ho anche anticipato che ho passato il sabato pomeriggio a cucinare, in ufficio, riempiendo di profumo di casa (che è quello che si respira là dove c’è qualcuno che spignatta) la zona living condivisa. La quiche che ho preparato per Il Gusto del Sano di Whirlpool era davvero buonissima e per celebrare un weekend in cui sono riuscita a tenermi compagnia senza annoiarmi l’ho divorata tutta da sola.
Qui trovi la ricetta (della quiche).
Quella di come stare sempre sempre bene da soli invece non esiste e io sono felice che sia così perché voglio poter continuare ad avere il bisogno di condividere cose con gli altri.