È stata una settimana dimenticabile. La mattina mi svegliavo, compivo i miei piccoli riti (doccia, colazione, musica, rassegna stampa, trucco) e poi fuori, auricolari prima di aprire il portone di casa, scelta della canzone giusta con cui iniziare la giornata, poi metro (quando ero qui a Milano), qualche passo a piedi e poi ufficio, caffè con le genti di qui (o di lì, se non ero qui a Milano) e via a lavorare.
Ho riso, scherzato e ho lavorato duro. Sono uscita la sera, ho elargito perle di amore e di saggezza, ho detto qualche minchiata, ho espresso gratitudine e disprezzo, ho avuto una parola buona per tutti. E anche una cattiva. Tutto apparentemente è andato come sempre: la mia routine non routinaria ha fatto il suo corso, ha preso il suo posto in questo strano mese di gennaio e io ho cercato di lasciare un piccolo sparkle ovunque sono andata.
Ho messo le mani a forma di cuore, ho dato baci, abbracci e mi sono fatta coccolare. Tutto come sempre, tutto tranquillo.
Solo che. Solo che ci ho il cuore triste questa settimana e so che rimarrà triste e mesto per un po’. Ché l’unica cosa che ho capito bene è che quando il cuore è triste, triste ce lo devi lasciare. Guarisce da solo: è più forte della tua testa, lui. È più forte di te e di tutti i discorsi che ti puoi fare e far fare.
È stata una settimana strana in cui ho parlato di amore senza pensare all’innamoramento. Le genti hanno tanto parlato di amore questa settimana che tra Family Day e SvegliatItalia da dirne ce n’era tanto e tutto sicuramente ancora non è stato sviscerato.
Ieri allora ho fatto il pane. Ché mi sono ricordata di quando lunedì sera sono andata al concerto di Jovanotti e a un certo punto lui ha cantato che il suo amore è bello perché gli ricorda il pane caldo. Perché forse fare il pane è un po’ come creare l’amore.
Il pane a dirla tutta l’ho fatto fare a CucinaBarilla che è questo forno di cui ti ho già parlato qui che è tanto bravo a fare tutto da solo: gli dici cosa vuoi, gli dai gli ingredienti e poi ci pensa lui. Ecco, io avevo voglia di creare amore, ma non da sola. Ché l’amore si fa in due, no?
Non so se il mio pane è buono come dovrebbe, se è così che lo dovevo fare, se lo mangerò da sola o se invece lo dividerò con qualcun altro. Ma so che a volte anche le più piccole cose (tipo un forno) possono essere provvidenziali e riportarti passo dopo passo sulla tua via.