Nel mondo che vorrei ci sarebbe tempo solo per viaggiare, leggere e uscire a cena. Nel mondo in cui vivo, faccio queste tre cose meno di quanto vorrei e lavoro per potermele permettere. Poteva decisamente andarmi peggio.
Le vacanze estive rappresentano quel momento di rivincita a cui mai rinuncerei: finalmente riesco a leggere tanto, a finire un libro, lasciar passare mezz’ora e aprirne subito un altro. Il solo pensiero mi fa esclamare un “che bello” seguito da un sospirone. Sì, perché poi, a regime, più di uno/due libri al mese non riesco (più) a gestirli. Un tempo andava meglio e lo raccontavo qui sopra.
In Malesia ci ho dato dentro e in una ventina di giorni il mio bottino è stato questo:
Questa non è una canzone d’amore
Ammetto di averlo scaricato solo per il titolo, senza leggere la trama, informarmi sull’autore – Alessandro Robecchi – di cui non avevo letto mai nulla. Si legge facile facile e se sei milanese ancora di più: ambientato in città, narra le vicende dell’autore televisivo Carlo Monterossi, un personaggio che ti sta simpatico anche quando è più che confuso (o forse ti sta simpatico proprio per questo motivo). Trattasi di giallo con ironia, il libro è il primo di altri 3 con lo stesso protagonista. Dovrei quindi proseguire con Dove sei stanotte, cosa che sicuramente farò.
La fidanzata
Alla voce ‘lettura da spiaggia’, ci scommetto, ci hanno messo di sicuro anche La fidanzata, un wannabe giallone che se ritornassi indietro non leggerei: i personaggi sono banali, delineati il giusto. La mamma morbosa di un abbiente giovane inglese si trova a dover fronteggiare una wannabe nuora – decisamente meno facoltosa – dagli intenti poco chiari. La logica avrebbe voluto che mi identificassi nella seconda, ma non è mai successo. Il finale sembrava scritto dall’inizio. Per me è stato un grande no.
Beh wow! Sapevo di doverlo leggere da un po’ di tempo perché mi era stato consigliato praticamente da chiunque. Ma come spesso accade, quando sono in troppi a consigliarmi un libro lo leggo sempre in modo riluttante. Se però i consigli massivi avessero sempre come oggetto libri come quello di Marco Missiroli, beh, dovrei assolutamente rivedere il mio modus operandi. Ambientato tra Parigi e Milano (di cui si cita come luogo del cuore quella Piazza Sant’Alessandro in cui spesso mi sono rifugiata per calmare testa ed emozioni), definirlo un libro in cui tutto ruota intorno all’onanismo del protagonista è tanto riduttivo, quanto vero. L’evoluzione della persona ha sempre più fil rouge: Missiroli ne ha scelto uno e intorno a questo ha costruito un romanzo di formazione delicato e a tratti commovente (ecco, io quando leggo non mi emoziono praticamente mai, ma qui è successo). Stupendo il racconto del rapporto con il padre, altrettanto quello dell’amore vero. Bellissimo, tanto da mancarmi.
Le solite sospette
Ho un debole per John Niven di cui avevo già letto gli altri due unici suoi libri tradotti in italiano, ossia A volte ritorno (spassosissimo) e Maschio, bianco, etero. Tra i tre, Le solite sospette è sicuramente quello meno ‘forte’, ma di sicuro godibile. Anche qui, entrare nella storia è molto semplice così come identificarsi in ognuna delle protagoniste, vecchiette che per ragioni diverse hanno necessità più o meno concrete di prendersi una rivincita sulla vita. E per farlo scelgono la strada della criminalità. Adesso mi piacerebbe leggere Kill your friends, ma in italiano. Esisterà?
Storia di chi fugge e di chi resta. L’amica geniale
La Ferrante mi piace, ma a piccole dosi. Ho iniziato a leggere L’amica geniale ben più di anno fa e solo il mese scorso ho approcciato il terzo libro. È bellissimo, forse più degli altri due che lo hanno preceduto, ma come il primo e il secondo capitolo della ‘saga’ trasmette quel senso di oppressione e di claustrofobia che poi ti rimane addosso. La sensazione è quella di essere imprigionata tra le pagine, così come Elena, la protagonista, sembra esserlo in una vita che non va mai (abbastanza) bene e che, di fatto, non è mai felice. Il bello di questa storia, credo, sta proprio nella capacità di trasmettere questa angoscia.