Oh oh… mi sa che la sto per combinare… eh sì, perchè mica vi avevo detto che non avrei mai pubblicato foto di piatti cucinati da me nè, tantomeno, ricette? Ecco… ma lo sapete che le regole valgono solo se ci sono le eccezioni, no? Bene… così eccomi qui con la (prima) sbandata del 2012: partecipo a un contest gastronomico.
La ‘colpevole’ è la Cri che mi ha segnalato l’iniziativa promossa da Matteo, uno chef (quindi, Matteo, ti prego quando leggerai e guarderai quanto segue, perdonami), il cui spazio sul web si chiama Cuoco Personale. L’idea che ha avuto è carinissima: ha infatti istituito un contest annuale, da tenersi mese per mese, per il quale alla pubblicazione di una serie di ingredienti sul suo blog deve seguire, da parte dei partecipanti, la preparazione di una ricetta che utilizzi quanto elencato. Non ci avete capito una mazza?? No problem: Matteo lo spiega benissimo qui.
A mia discolpa posso dire che quanto ho preparato è farina del mio sacco e de Le Borse di Emma che mi ha aiutata nell’impresa: si sa l’unione fa la forza e la cucina unisce :). Specifico anche che cercherò di raccontare la ricetta in modo un po’ creativo, giusto per farmi perdonare questa sviata dai propositi che mi ero prefissata e che avevo condiviso con voi.
Qui sotto trovate gli ingredienti utilizzati tra quelli elencati per il contest di gennaio di Cuoco Personale.
Volete sapere le quantità? Ecco allora un puzzle di tutto quanto:
in più ho aggiunto del peperoncino (prodotto nel giardino dei miei genitori :)), una cipolla rossa di medie dimensioni, il succo di un limone, dell’olio extravergine di oliva, del sale e del brodo vegetale.
Mentre facevo mente locale sul progetto (sì, perchè per me realizzare una ricetta è un vero e proprio progetto), ho fatto cuocere il grano/farro nel brodo vegetale. Grazie al prezioso aiuto di LBDE lo scopo era ben chiaro: riuscire a mixare gli ingredienti scelti per realizzare un’insalata tiepida agrodolce, che riuscisse a ricordare i profumi di un’insalata di farro estiva, ma anche quelli più importanti di un piatto mediorientale. Va anche detto che questo è un primissimo esperimento: mai ci sarebbe venuto in mente di impiattare una ricetta così composta se non ci fosse stato il contest di mezzo. Di conseguenza il risultato ultimo nella nostra testa sembrava azzardato sì, ma piacevole.
Comunque, tornando a noi. Il brodo bolliva e con lui il grano/farro, mentre in una padella wok la cipolla rosolava tutta contenta nell’olio extravergine. Dopo essersi imbiondita (o scurita, ops!) un po’, sono arrivati a farle compagnia la seppia e le lombatine di coniglio, opportunamente ridotti in porzioni più piccole rispetto a quelle fotografate sopra. A tutto ciò è stato aggiunto un po’ di sale (io ne ho messo davvero poco, voi andate ovviamente a gusto) e il succo di metà pompelmo e di un mandarino. Mentre il tutto cuoceva (40 minuti circa) le nostre manine hanno ridotti in spicchi l’altra metà del pompelmo e l’altro mandarino, per prepararli così a diventare una degna decorazione finale.
La zucca si lamentava di essere stata dimenticata, così anche lei ha raggiunto lombatine e seppia in pentola dove insieme hanno sfrigugliato (mi sa che lo dico solo io) per un po’. Sono poi arrivati anche i funghi che aspettavamo pazientemente in acqua bollente e insieme a loro anche il succo di un limone, il radicchio ridotto a striscioline, quindi il farro/grano scolato precedentemente e tenuto da parte.
La danza degli ingredienti nella wok è durata altri 10 minuti (io ho aggiunto anche un po’ di brodo per non far attaccare) e poi, fermi-tutti-abbiamo-finito, ho impiattato decorando con i spicchi di pompelmo e mandarini e ho lasciato parzialmente raffreddare.
Questo il risultato finale:
Vi dirò di più: ieri con questo piattino ci ho anche pranzato e con me altre due persone (mangiamo tanto: le quantità sarebbero bastate per 5 persone tranquillamente). Il piatto ci è piaciuto moltissimo e credo che questa sarà una delle ricette che verrà spesso riproposta, soprattutto d’estate.