Pare che anche gli intellettualoni radical chic, quelli che insomma il luogo comune vuole che frequentino musei e gallerie d’arte, abbiano fame. Non paghi di cibarsi delle bellezze che amano contemplare, si spingono addirittura all’interno di ristoranti, bar e affini.
Scherzi a parte (ma solo perchè anche io amo visitare gallerie e musei e non per questo sono un’intellettualona radical chic ;)) è notizia di poche settimane fa l’apertura all’interno del Guggenheim Museum di Bilbao, del rinnovato Nerua, il ristorante che promette un’esperienza multisensoriale e che è gestito dal talentuoso, e da poco stellato (l’assegnazione risale allo scorso novembre), chef iberico Josean Alija.
A fare da mascotte al Guggenheim, progettato da Frank Gehry e costruito nel 1997, è Puppy.
Puppy non è esattamente un cucciolotto portabile ovunque, non si compra sulle bancarelle del mercato, ma nemmeno da Harrods. Il suo papà di nome fa Jeff e di cognome Koons e, oltre a essere stato sposato con Ilona Staller (…), è uno degli artisti più quotati sul panorama mondiale. Jeff Koons con il Nerua non c’entra come i cavoli a merenda, come amava dire all’infinito una mia maestra delle elementari. E’ proprio partendo da una delle sue massime, quella per cui l’arte non è rintracciabile tanto in un oggetto, quanto invece nella mente dell’osservatore che appunto lo sta guardando, che il Nerua trova la sua essenza.
Un luogo deputato sì al gusto, ma soprattutto a un’esperienza sensoriale, questo ristorante offre la possibilità ai suoi commensali di creare loro stessi la loro personalissima ‘dinner experience‘. La cucina, ‘haute‘, pesca dalla tradizione basca, aprendosi ai sapori del resto del mondo. Mette al centro dei propri piatti frutta, verdura e aromi. E’ la riflessione sulla propria identità gastronomica, radicata quindi nel territorio, unita all’innovazione a fare del menu del Nerua il primo passo verso un’esperienza unica nel suo genere.
Il ristorante è accessibile sia dalla stanza che ospita l’installazione di Michael Serra, ‘The Matter of Time’, sia dall’ Abandoibarra Esplanade, vicino al fiume, contribuendo così, esattamente come è stato per il museo stesso, a un arricchimento culturale e sociale della zona.
Il sito del Nerua è molto ben fatto e vi aiuterà anche a capire con cosa potreste deliziarvi durante la vostra prossima gita al Guggenheim di Bilbao. I prezzi non sono popolari, ma nemmeno inaccessibili e qui potete, se vorrete, dare un’occhiata al menu.