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Ho deciso di festeggiare il mio 30° compleanno in montagna, dalle parti di Bormio.
Complice una splendida giornata, illuminata da un sole che sembrava quello di luglio, sabato sono stata a Oga a (cercare di) visitare il Forte. Chiaramente era chiuso (sono arrivata alle 13 e avrebbe riaperto un’ora più tardi) e così una passeggiata per giustificare la scarpinata fino a lì ci stava proprio.
Paesaggio stupendo, montagne verdi, ghiacciai e spolverate di neve sui cucuzzuli. Ma le bellezze stavano anche ai nostri piedi. Eccoli qua: splendidi esemplari di Amanita Muscaria.
Non sono una grande amante delle favole, ma mi sono ricordata subito della cara Alice che un incontro con l’Amanita nel suo Paese delle Meraviglie l’aveva fatto. E il fungo non era solo.
Seduto sopra infatti c’era il Brucaliffo intento a fumarsi quello che in molti considerano oppio. Ecco qui allora la connessione tra l’Amanita e i suoi poteri allucinogeni, sfruttati in riti sciamanici e da intere popolazioni, come i siberiani che prima di scoprire l’esistenza della vodka preferivano il fungo rosso e bianco. Sia chiaro: l’Amanita è un fungo velenosissimo e non va mangiato per nessun motivo!
L’Amanita è vista un po’ come simbolo della tentazione, tema caro a un artista contemporaneo, Andrea Riga che ha dipinto il fungo così:
[Coming soon: favole e arte]