Qualche anno fa ad Artissima ho ritirato la mia prima copia di Illy Words, il magazine di Illy distribuito gratuitamente per oltre 10 anni e in cui hanno trovato spazio dialoghi, opinioni e punti di vista su temi che stanno a cuore a un’impresa che vive con curiosità, partecipazione e responsabilità nel mondo contemporaneo.
L’ho subito amata: mi sono persa nelle parole di chi vi aveva scritto e ho fantasticato attraverso le illustrazioni di chi aveva tradotto in immagini i racconti che i lemmi avevano saputo creare. Ben 35 scuole internazionali di grafica e design si sono infatti cimentate in veri e propri progetti multidisciplinari.
Oggi, o meglio la scorsa settimana, Illy Words si è rinnovato: dal titolo, riformulato in illy·words, per arrivare alla forma e ai contenuti, il magazine di Illy diventa un bookzine, a cavallo tra libro e magazine. Sarà in vendita, al costo di 5 Euro, nei bookstore e darà spazio ad arte, cibo, design, fotografia e illustrazione.
Il primo numero, presentato nel bookstore della Triennale di Milano lo scorso mercoledì, ha come fil rouge il tema delle ‘Origini‘, inteso come ricerca sull’essenzialità, sulla necessaria riscoperta di ciò che già sapevamo, sulla circolarità dell’evoluzione (biologica, tecnologica, artistica), in cui evolvere significa spesso ritornare alle origini.
illy·words ‘Origini’ contiene contributi di e su: Josean Alija, Andrea Anastasio, Corrado Assenza, Maurizio Bettini, Carlos Casas, Michele De Lucchi, Zosia Dzierżawska, Free Universal Construction Kit, Martí Guixé, Jakob Hinrichs, Antto Melasniemi, Sunalini Narayan Menon, Alioum Moussa, Massimo Temporelli, Paolo Ulian.