E’ possibile unire arte, cibo e sport in modo armonico, organico e comprensibile ai più? La domanda se l’è fatta Rossella Canevari, scrittrice e sceneggiatrice, ma anche presidente dell’associazione EATART e organizzatrice di IMAFestival.
E’ infatti proprio all’interno di questa iniziativa che ha realizzato e curato SPORT YOUR FOOD, una mostra che unisce sapientemente sport, cucina e arte grazie alla preziosa collaborazione di chef più-che-famosi e artisti della scena contemporanea.
La mostra è ora a Milano al Museo di Scienza e Tecnologia di via Olona e qui ci resterà fino al 20 maggio, per poi spostarsi a New York e a Londra.
Stamattina ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alla preview di SPORT YOUR FOOD che adesso vi spiego un po’ che cos’è. Siamo nel 2012, anno olimpionico, come forse saprete, e da qui è partita la riflessione di Rossella Canevari che ha voluto celebrare la creatività e le eccellenze gastronomiche italiane soffermandosi sul valore culturale del cibo e dello sport.
Così cinque chef sono stati abbinati a cinque artisti contemporanei e a ogni coppia è stata assegnata una disciplina olimpica. Salto con l’asta, lancio del disco, 110m ostacoli, nuoto sincronizzato e tiro con l’arco sono stati reinterpretati attraverso un’opera d’arte e una raffinata video ricetta.
All’interno della mostra il tristellato Massimo Bottura (oggi l’ho visto e, fatemelo dire, è davvero un personaggio) parla, così come gli altri suoi colleghi chef e gli artisti coinvolti nell’iniziativa, attraverso il suo ologramma: un modo innovativo e coinvolgente per raccontare ai visitatori premesse e realizzazione dei lavori presentati.
Bottura e Gregg LeFevre si sono ispirati al Salto con l’Asta: il primo ha realizzato un croccantino di foie gras (muoio di acquolina), il secondo ha invece rifotografato immagini pubblicitarie di atleti in movimento e le ha riposizionate, dopo averle stampate su vinile, all’interno di 5 cerchi, chiaro riferimento a quelli olimpici.
Lorenzo Cogo, giovane e mantenuta promessa della gastronomia italiana, e l’artista/fotografo Silvio Giordano si sono invece cimentati con i 110m ostacoli. Le opere proposte da Giordano mi hanno decisamente inquietata: siringhe infilzate in braccia atletiche o sovrapposte a immagini di corpi perfetti a ricordare quanto la positività insita nello sport venga spesso spezzata dal suo lato oscuro, il doping. Messaggio sicuramente positivo e di impatto, ma che non è riuscito a conquistare una pseudo-belenofoba come me.
Un sincero applauso va invece a Fulvio Di Piazza (Enne me l’aveva detto che mi sarebbe piaciuto!) autore del Bruscobolo (qui sotto) e associato alla chef pugliese Cristina Bowerman.
Tema il lancio del disco che Di Piazza ha reinterpretato ispirandosi alla scultura classica del discobolo di Mirone: al centro il momento di massima tensione dell’atleta prima del lancio del disco, il tutto immerso in un paesaggio arido e sulfureo con una serie di funi che limitano e quasi impediscono il movimento del discobolo. Geniale il nome che è stato dato all’opera, fusione delle parole ‘Bruschetta’ e, appunto, ‘Discobolo’.
Nuno Mendes, chef portoghese alla conquista di Londra, e Gayle Chong Wan, fotografa scozzese di origine cinese, hanno invece lavorato sul nuoto sincronizzato.
E per finire lo chef coreano Hooni Kim e il pittore giapponese Shiregu Oyatani si sono ispirati al tiro con l’arco. L’opera di Oyatani mi ha colpito moltissimo, forse per le dimensioni, forse per i colori utilizzati o forse (e qui mi sa che ci prendo) per la tecnica utilizzata: una pittura che si sviluppa su strati diversi e che qui sembra essere composta, fisicamente, da tante piccole tessere a comporre un puzzle, il dipinto intero.
SPORT YOUR FOOD è una mostra organizzata all’interno di IMAFetival, la manifestazione arrivata quest’anno alla sua seconda edizione legata ai temi cibo e migrazione, e che, dalla sottoscritta, viene fortemente consigliata!