Il mese scorso ho scritto un post con le 3 cose che avrei voluto fare entro il mese di novembre. Siamo al 16 dicembre e non ne ho fatta neanche una. Due settimane fa ho elencato le 9 cose più belle fatte nei 7 giorni precedenti. Oggi, sempre vittima dei multipli di 3, vi racconto 3 cose da fare prima o poi, meglio prima che poi.
1) visitare la Collezione Museo Branca. Non importa che il Fernet vi piaccia, anche perché, scoprirete, le Distillerie Branca non producono solo quello. Io, femmina in tutto e pure nei gusti, vi consiglio (anche) il Vermouth Bianco.
Pensare che Milano custodisca un simile gioiello senza valorizzarlo è una grandissima mancanza. Perché le fabbriche, come quelle di una volta, quelle in cui l’impronta famigliare, tradizionale e rassicurante la fa da padrone, quelle dove permane un modo di lavorare che tiene conto della storia e delle persone, esistono ancora. E la Branca è una di queste.
Entrare a visitare la Collezione significa mettere piede in azienda. Gli oggetti, la cartellonistica, gli ingredienti che fanno e hanno fatto la storia di Branca sono disposti nei corridoi che conducono da una parte agli uffici (quelli usati e abitati tutti i giorni dai dipendenti e collaboratori delle Distillerie) e dall’altra alle cantine dove Fernet-Branca così come tutti gli altri prodotti del brand vedono la luce.
La cosa più bella è la botte madre: qui dentro, da 120 anni, più di 86.000 litri di prodotto vengono fatti riposare per poi (ri)vedere la luce e diventare brandy. Una lavorazione artigianale di prodotti che si trovano sui banchi dei supermercati è una cosa più unica che rara e che vale la pena conoscere fino in fondo. La visita guidata alla Collezione e alle cantine dura circa un paio di ore ed è gratuita. Sul sito www.branca.it ci sono tutte le informazioni per prenotarsi anche se sarà il 2014 l’anno di consacrazione di questo luogo meraviglioso.
2) fare un giro da Cargo. E’ uno dei miei posti preferiti a Milano, sia per quel che vende, praticamente di tutto di più, sia per la location. Fino a qualche decina di anni fa, lì dove ora sorge uno dei negozi di arredamento e oggettistica meglio concepiti che io conosca, si produceva l’Ovomaltina. La struttura di una fabbrica-come-quelle-di-una volta (vedi sopra) è rimasta inalterata e gli spazi rispettano ancora il loro vecchio aspetto. Tutto è recuperato in un’ottica vintage-chic. 11.000 metri quadrati non sono uno scherzo e tutto quello che sorge qui dentro (a parte il negozio anche l’Osteria e il bar) si inserisce perfettamente nel contesto.
Ci sono tornata ieri credo per la centesima volta (prima abitavo lì vicino ed era una mia tappa fissa praticamente tutte le settimane) e ci ho comprato i regali per le mie amiche. Sprizzavo felicità da ogni poro.
3) bere un whiskey senza timore di non saperlo (o poterlo) bere. Ho scoperto infatti che esistono anche flavour pensati e realizzati per chi, come me, mi ripeto, ha una sensibilità più femminile che mascolina ai sapori. Consiglio quindi il Wild Turkey American Honey che è un particolare liquore a base di bourbon molto, molto amabile. Purtroppo è disponibile solo in USA e in Australia: dovrò aspettare di fare un bel viaggetto prima di godermelo ancora :).