Venerdì sera sono stata invitata da ComVarese a partecipare alla serata inaugurale di Bergognone New Ground. Non sapevo bene cosa aspettarmi, il che credo sia stato un bene perchè sono andata all’evento ‘vergine’ da qualsiasi aspettativa e pronta a recepire tutto ciò che sarebbe stato necessario imparare e assorbire.
Innanzitutto c’è da dire che lo spazio di via Bergognone è uno di quelli che mi piacciono tanto. In un cortiletto della vecchia Milano, tipico della zona Tortona, si apre un luogo adatto a essere plasmato a seconda delle necessità.
La necessità del progetto, presentato venerdì sera, era quella di svuotare uno spazio della sua dimensione fisica, spogliarlo dei significati che questa porta inevitabilmente con sè, e fargli ritrovare la sua vera essenza. BNG 24 è stato ribattezzato ‘la ‘stanza che non c’è‘, riprendendo così la celebre favola di Alice (del Paese delle Meraviglie ho già parlato qui).
Non più muri, non più separazioni fisiche, niente materia che ti influenzi i sensi, ma una serie di indizi percettivi ricreati attraverso proiezioni che ripropongono l’acqua del mare, il freddo di un ghiacciaio o un fiore che sboccia. Senza toccare, ma solo passandoci le mani sopra, gli elementi immateriali diventano sensibili proprio come se fossero materia. Ecco allora che il letto su cui viene proiettato il mare diventa superficie sopra (e non ‘sulla’) quale far scorrere le proprie mani per vedere l’acqua muoversi, le bolle formarsi e rincorrersi. E rimanerne affascinati come bambini.
Qui lo spazio non è da guardare, ma da percepire. Una percezione che coinvolge tutti i sensi: dal tatto (grazie al Barrisol), alla vista, fino ad arrivare all’olfatto, continuamente stimolato dalla diffusione nell’ambiente di profumi evocatori di spazi altri, per sottolineare come BNG sia uno spazio afisico, adatto a trasportarti dove fisicamente non puoi essere, ma con la tua mente sì. E senza dimenticare l’udito, accarezzato da un accurato progetto di sound design, per cui nulla è riprodotto per caso.
Particolarmente interessante è stato l’intervento di Annamaria Milesi, ‘donna marketing’ per eccellenza e forse vero motore del progetto, che ha incantato i presenti parlando di emotional economy, di marketing emozionale e dell’importanza di considerare il proprio pubblico attore di tutte le azioni che si compiono (commerciali o promozionali che siano). Attenzione puntata sul ricordo che più di ogni cosa tiene aggrappate le persone a un’idea, a un prodotto e a un servizio. E su come i progetti pensati perchè il ricordo si costruisca nelle mente degli utenti in modo piacevole e soprattutto duraturo, avranno la possibilità di essere riportati a galla da una semplice madeleine.
Per maggiori informazioni sul progetto BNG 24 www.bng24.com.
Le foto sono state scattate con Instagram da iPad2.