Anni fa quando si paventava la possibilità di avere un unico device che sopperisse a più necessità la mia opinione a riguardo era del tutto scettica. Non credevo mi sarebbe piaciuto avere un unico strumento per telefonare, controllare le mail, fare foto o video e, in generale, per interagire con gli altri. Ora sono una felice posseditrice (n.d.r. che parola orrenda!) di uno smartphone, di un tablet e di un PC portatile. Mi servono tutti, o comunque mi sono convinta di ciò, solo che a volte portarseli tutti in giro diventa pesante soprattutto se la tua vita si divide tra mille posti diversi in una stessa giornata girando solo con i mezzi pubblici.
Così ieri sera all’evento di Intel organizzato a Milano per la Design Week, ho felicemente scoperto i convertibili: oltre ai tablet con tecnologia Intel c’erano infatti gli Ultrabook di ultima generazione in grado di mutare forma e funzionalità a seconda delle necessità senza dimenticarsi di interfacce touch evolute e coinvolgenti. Device perfetti: tablet in tutto e per tutto, diventano veri e propri PC portatili con, dalla loro, volumi e peso molto contenuti.
Per l’occasione quattro giovani designer italiani, Ilaria Innocenti, Giorgio Laboratore, Luca Scarpellini e Emiliano Brinci, sono stati coinvolti da Intel Italia per dare vita ad alcuni oggetti di (ultra)design studiati proprio a partire proprio dalle forme e dalle funzionalità dei dispositivi Intel convertibili di ultima generazione.
L’idea di convertibilità sta quindi alla base di quanto realizzato: oggetti dal design elegante e moderno, ma allo stesso tempo caratterizzati da molteplici funzionalità.
Il mio preferito? Il candelabro abat-jour di Ilaria Innocenti, Giorgio Laboratore, Luca Scarpellini, Emiliano Brinci disegnato e realizzato prendendo ispirazione dall’Ultrabook Lenovo Ideapad Yoga 13.