L’ho appena (ri)fatto: ho aperto il frigorifero e con sommo senso di colpa ho buttato via cibo che non ricordavo di avere o che per pigrizia non ho cucinato e che ora, purtroppo, è scaduto. Nel tempo sono migliorata e lo capisco dal peso del sacco della spazzatura: una volta era pesante, a causa di tutto quel che non riuscivo a consumare e che ero costretta a gettare via, ora invece è più leggero, complice sicuramente il nuovo bidoncino dell’umido, ma anche una mia maggiore consapevolezza.
Quella che vedete qui sotto è un’infografica che Whirlpool ha messo a punto proprio per le pasticcione come me per insegnarci come evitare lo spreco alimentare tra le mura domestiche: sapere che a farmi compagnia, almeno una volta alla settimana, c’è quasi il 60% dei nostri connazionali non mi rincuora, ma mi stimola invece a cercare di non farne più parte.
Mi trasformo per un attimo nella classica mamma italiana (chissà se succede la stessa cosa anche all’estero) che dice alla sua prole di finire tutto quello che c’è nel piatto e di pensare ai “bambini poveri che non hanno nulla da mangiare”. Modo di dire inopportuno e completamente sganciato dalla realtà? Beh forse sì, ma forse anche no. Da un recente rapporto della FAO emerge che si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto, tanto che se si potessero recuperare tutti gli sprechi e gli scarti, si potrebbe far mangiare, per un anno intero, metà dell’attuale popolazione mondiale. Inoltre, va sottolineato come nei paesi poveri il cibo venga sprecato soprattutto nei primi step produttivi, mentre nei paesi più sviluppati questo avvenga nel momento del consumo, quando è ancora commestibile.
Whirlpool ha così messo a punto un breve vademecum per imparare a evitare gli sprechi. Si inizia dal momento della spesa: quello di non andare al supermercato quando si ha fame non è un consiglio da sottovalutare. Digiuni e affamati siamo infatti propensi ad acquistare di più e ‘male’: quante volte vi è capitato di trovarvi nella dispensa mille salsine, mille tipi di formaggio, olive a pioggia per non sapere poi come fare a consumare tutto quanto in tempi ragionevoli e senza che il tutto scadesse? A me più di quanto mi piaccia ricordare..
La lista della spesa è una cosa un po’ da nonni, è vero, ma è utilissima: teoricamente la si dovrebbe stilare davanti a dispensa e frigorifero per verificare cosa effettivamente ci serve e di cosa invece possiamo fare a meno. Enne la detesta, ma lui ha un talento naturale nel fare la spesa in modo intelligente. Io sono priva di questa capacità e mi scrivo quindi sulle note dell’iPhone o su un post it fuxia da attaccare al carrello tutto (tutto!) quello di cui ho bisogno.
Una cosa che invece amo (e so!) fare è posizionare il tutto nel frigorifero: ormai quelli più moderni ci consigliano dove-riporre-cosa grazie ad alcuni simboli e icone facilmente interpretabili. Per semplicità possiamo però dire che frutta e verdura, non lavate e avvolte in materiali plastici (sacchetti o pellicole) non chiusi ermeticamente, vanno posizionati sul fondo del frigo; uova e latticini sui ripiani attaccati allo sportello; la carne e il pesce vanno riposti nella vaschetta più bassa su un piatto coperto con carta o pellicola di plastica o in contenitori a chiusura ermetica.
Un altro gesto che ci può venire in soccorso è quello di posizionare gli alimenti ‘nuovi’ dietro quelli già presenti in frigorifero: così, un po’ per comodità, un po’ grazie al colpo d’occhio, preferiremo i secondi ai primi.
Fra meno di due settimane parto per il mare e per un po’ il frigorifero di casa rimarrà una caverna vuota: il mio impegno, almeno per i prossimi 15 giorni, sarà quello di cercare di non buttare nulla, ma di usare tutto quello che so che non potrò portare con me o che non si conserverà fino al mio ritorno. La mia è una scommessa con me stessa che mi piacerebbe vincere: chi di voi si sente di voler provare a fare lo stesso?
Maggiori info su attività e consigli contro lo spreco alimentare potete trovarle qui.