Ogni momento della vita (e poco importa quale sia la tua età anagrafica) è caratterizzato dall’acquisizione di nuove consapevolezze. Magari non ti sembra che sia sempre così perché passi periodi di totale confusione in cui non sai dove vuoi andare, perché ti senti incapace di prendere decisioni e perché davanti a te vedi il deserto delle possibilità. La felicità ti sembra un miraggio e ti chiedi perché non hai avuto l’intelligenza di godertela fino in fondo quando la stavi vivendo. Nonostante tutto, OGNI periodo della vita ti serve a qualcosa: guadagnare una sicurezza in più, perdere insicurezza o, molto spesso, anche, acquisirne di nuove. Comunque tu la veda, tutto (TUTTO) ti tornerà utile, in qualche modo.
In un momento della mia vita in cui mi chiedo perché non abbia avuto la possibilità di vivere tutto quello che mi è capitato e mi sta succedendo prima, per quanto sia stato complicato e sia ora quasi felicemente confuso, faccio la lista di cinque cose che so di aver imparato, forse anche prima di questo momento, e che spero di non dimenticare mai.
1. Credo a quello che mi viene detto, tendenzialmente sempre. La responsabilità di questa fiducia donata, spesso sull’onda dell’istinto e quasi mai su quella della razionalità, è mia. Sono io che mi fido, sono io che gestirò le conseguenze di una fiducia mal riposta. Ma se vuoi farmi felice, fai che mi fidi di te a ragione. Starò meglio io, starai bene anche tu. Giuro.
2. Seminare bene, in qualsiasi contesto, in qualsiasi periodo della propria vita, è faticoso e richiede sempre impegno. Ma nei momenti di sconforto, quelli in cui il braccio nella borsa dei semini non hai nemmeno la forza di cacciarcelo, tutto lo sbattimento, tutto il tempo impiegato a coltivare con cura e amore il tuo orticello ti ritorna indietro sotto forma di amore, affetto e abbracci senza che tu debba contribuire ulteriormente. E’ sorprendente e lasciarsi sorprendere così è la cosa più meravigliosa (si dice ‘più meravigliosa’?) che mi sia mai capitato di vivere.
3. Credo molto di più a quella cosa che mi spinge naturalmente verso cose e persone che al mio cervello che ci ragiona e che vorrebbe fare la lista dei pro e dei contro. Un contro razionale può essere un pro emotivo impagabile. Giurin giuretta.
4. Non amo perdere tempo. Ma quando mi trovo ad aspettare, se non mi viene immediatamente voglia di prendere la porta più vicina e scappare, beh allora vuol dire che ne vale davvero la pena. Si contano sulle dita di una mano (e ne avanzano) le persone che ho aspettato, amato, alle quali mi sono dedicata e a cui, in misura e maniera diversa, mi sono abbandonata. E non avendo 16 anni, ma qualcuno in più, forse qualcosa di me questo dice.
5. Il passato è concime per il futuro, è vero, ma credo che un’esperienza negativa vissuta non debba avere spazio sufficiente per influenzare quelle che verranno poi. Si fanno errori di valutazione, si soffre e si vivono momenti che anche no, ma niente è assoluto. Se alla vita ti abbandoni con sufficiente proattività tutto andrà nel migliore dei modi. E che le cose succedono quando meno te lo aspetti non è retorica, ma un’assoluta verità dalla quale (fortunatamente) non si scappa.
Ero pronta a farmi sorprendere dalla vita, la vita l’ha fatto e io, qualsiasi sia il risultato, sono felice. Serve altro?