L’anno scorso durante la Social Media Week ho seguito un panel sul lavoro agile, ho twittato parecchio e sono stata contattata per un’intervista che puoi leggere qui. Avevo scritto qualcosa anche qui sopra: se hai tempo ecco qui.
Da allora sono cambiate molte cose: quando scrivevo, un anno fa, avevo una piccola società e un ufficio che per quanto improvvisato era solo ‘nostro’. Poi è successo che la società non c’è più stata e che ho ricominciato a lavorare da sola, quindi, inizialmente, da casa. Non era la prima volta che mi capitava: anni fa, sarà stato il 2008 o il 2009, era dalla scrivania della camera nella casa colorata che scrivevo mail, facevo telefonate e mandavo preventivi. Uscivo pochissimo durante il giorno, ma mi ero creata dei riti per cercare di non rimanere soffocata dall’apparente comfort che le pareti di casa sembrano offrirti. Capita che dopo qualche tempo l’assenza di confronto, la possibilità di poter aprire il frigorifero tutte le volte che vuoi o di fare pause TV altrimenti non schedulate, ti costringano a fare orari folli, iniziando la giornata sempre presto e finendola troppo tardi.
L’anno scorso ci sono voluti cinque mesi di assestamento per decidere di tornare a lavorare qui, proprio dove quattro anni prima avevo deciso di stabilirmi, quando la società ancora non c’era e io ero una libera professionista stanca di lavorare troppo vicina al piumone. Nel 2010 avevo per me un’intera stanza, l’avevo arredata con mobili di design, alle pareti avevo appeso quadri, per terra avevo disseminato candele e avevo anche comprato una pianta.
A settembre 2014 sono tornata sempre nella stessa stanza che ora però divido con un’altra persona, per metà tempo, e in quelle di fianco le persone si sono moltiplicate. Faccio un lavoro diverso da chiunque stia lì dentro e questo mi aiuta ad avere la possibilità di parlare di altro, ma anche di confrontarmi con chi non sta tutto il giorno a leggere blog, spulciare Facebook, Twitter e Instagram e che ancora non ha capito che razza di lavoro io faccia.
Passo la mia giornata in un coworking quindi, e non è la prima volta che mi capita. Ma qui mi sento a casa: sono sicuramente avvantaggiata dal fatto di conoscere da anni molte delle persone che ci lavorano e tantissimo lo fa l’ambiente che, se mi segui su Facebook, saprai che comprende anche una zona relax composta da piscina, idromassaggio e palestra. Sono fortunata, lo so e ogni mattina quando mi alzo, faccio un pezzo a piedi e cambio due metro per raggiungere la mia scrivania non sento di compiere chissà quale sbattimento. Non mi sembra di andare a lavorare, ma mi sembra invece di uscire dalla casa in cui dormo e andare in quella in cui vivo.
Il 25 marzo prossimo in occasione della Giornata del Lavoro Agile, organizzata dal Comune di Milano, hai anche tu la possibilità di usufruire gratuitamente degli spazi di Uffici Porta Volta e provare a lavorare lì con noi. Chissà che mai che ti piaccia (ma sono sicura di sì) e che ti voglia fermare un po’ più a lungo. Chiunque ci passi dice sempre che c’è un ambiente divertente e rilassato.
E io spesso porto dei dolci per tutti… sì, ti sto prendendo per la gola.