Ci credi alle coincidenze? Io non lo so: me lo chiedo spesso, ma non so mai se dare ascolto alla mia parte razionale (“Massì è una coincidenza, non vuol dire nulla”) oppure a quella più ‘romantica’ (“Coincidenza? Scherzi?? Niente accade per caso!”).
Durante questo strano agosto mi sono presa la briga di rimettere un po’ insieme i pezzi o comunque dare loro un nome (o un numero) e poi metterli in fila. Come spesso accade, tante cose in questi ultimi anni sono successe senza che ne fossi perfettamente conscia: ho accettato però sempre tutto con gioia, positività e voglia di fare meglio, come è nella mia indole.
Un po’ meno serenamente ho accettato e affrontato le scelte di chi condivideva la vita con me di stravolgere tutto, senza avvisaglie e senza tenere conto di quel che avrei voluto fare io. Ci ho messo settimane per capire che non si può avere il controllo di tutto, fortunatamente, e che di quel che ti capita (e non avresti però voluto) devi comunque prendere il meglio che puoi.
Alla fine del mese scorso, per esempio, ero convinta di voler lasciare la casa in cui vivo: troppi ricordi, mi dicevo, e, potere del destino beffardo, il giorno in cui ci sono andata a vivere (non sola) tre anni fa coincide con il giorno in cui quest’anno, nolente, ci ho cominciato a vivere da sola. Coincidenze? Forse. Significati? Forse e forse tanti.
Che la vita mi stesse dicendo che un ciclo era finito e che c’era spazio, anche se non sembra(va), per farne iniziare un altro? Il passato, nella mia vita attuale, è ingombrante, e anche se scalcio perché non succeda un po’ influenzerà il mio futuro e, accidenti a lui, sta un po’ entrando anche nel mio presente. Ma mentre sarebbe molto più facile smettere di fidarsi e costruire muri, io decido di continuare a fidarmi e di trovare negli altri un pezzettino di me. Non ne vale sempre la pena e non in tutti trovi qualcosa di tuo, ma quando capita, anche se non sai cosa succederà – forse niente – un film, un libro, due parole condivise valgono più di tante altre cose.
E allora scopri che, volendo, lo spazio per far crescere il tuo futuro c’è, che il passato fa solo da concime e speri che il sesto senso che ti fa scoprire le cose ‘brutte’ funzioni così bene anche per quelle potenzialmente belle.
Il titolo del post non è mio, ma di Lana Del Rey: